The Bridgeport 

Storia dell’Azienda

 

 

 

 

La società Bridgeport deve il suo nome alla cittadina su cui si insediò per la prima volta.

 

La città di Bridgeport è stata all’epoca l’ossatura principale dell’industria Americana, per maggiori approfondimenti :

http://en.wikipedia.org/wiki/History_of_Bridgeport,_Connecticut

 

 Litografia d’epoca con vista del porto e del polo Industriale di Bridgeport.

 

La prima sede era in Via Knowlton nella città di Bridgeport nello stato del  Connecticut.

 

Willis Hobbs era stato coinvolto in precedenza in altre partnership commerciali sempre nella città di Bridgeport, tra cui la Wilmot & Hobbs Manufacturing Company e successivamente una partnership con E.N. Sperry.

 

Mr. Hobbs era un inventore attivo con un gran numero di brevetti al suo attivo, la Bridgeport infatti ha prodotto una stragrande quantità di cose.

 

 

Nei primi anni del 900 la società costruì una nuova sede e si trasferì a n.461 di Iranistan Avenue, dove però un incendio la  costrinse a trasferirsi   temporaneamente in altri quartieri, erano l’anno 1902.

 

Sempre nello stesso anno la società fu riorganizzata e scorporato il settore dell'Hardware (utensileria), nasce Bridgeport Hardware Co.

 

La società ebbe successo e crebbe costantemente, contando già nel 1915 circa 200 dipendenti.

I direttori in quel momento erano Willis F. Hobbs Presidente,  Harry B. Curtis come tesoriere e Arthur I. Platt come segretario.

 

Bridgeport Hardware aveva all’attivo un'ampia varietà di strumenti, gli strumenti erano frequentemente contrassegnati con le iniziali della società seguita da logo BHM.

 

 

Intorno al 1929 Bannow e Walhstrom erano intenti a brevettare un taglia siepi (con lama a pettine), essi impiegarono circa un anno per ottimizzare questo nuovo brevetto.

Questo nuovo brevetto però fù subito messo nel dimenticatoio, in quanto avevano appena ricevuto dalla Società Atlas un’importante commessa per la costruzione di una fresatrice.

Questo passaggio per la Bridgeport diventerà la chiave di volta per la loro definitiva trasformazione.

Bannow e Wahlstrom svilupparono uno strumento, un’attrezzo portatile per la fresatura ad alta velocità, denominato “modello C” era l’anno 1932.

 

 

Nonostante il drastico calo dell'economia Statunitense al momento, lo strumento si è dimostrato molto versatile e divenne così ben presto un successo commerciale.

 

Bannow e Wahlstrom hanno continuato a perfezionare il loro prodotto e, nel 1936, hanno posto sul mercato una fresatrice C che lavorava su binario, decretando un ulteriore sucesso anche su questo prodotto.

 

Nonostante questo, molti clienti si complimentavano per la loro fresatrice a C, ma dimostravano però grande dispiacere di non poter utilizzare la loro prima fresatrice, esortando quindi Bannow e Wahlstrom a fare qualcosa per installare la loro fresatrice a C, riuscirono anche in questo intento.

 

Il primo disegno di questa nuova macchina era stato abbozzato da Bannow sul retro di un sacchetto di carta.

Ci sono voluti alcuni anni per l’effettiva industrializzazione, ma nell’agosto del 1939, la società ha consegnato la prima macchina fresatrice a controllo numerico (CNC) consegnata alla Società Precision Casting Company di Syracuse di New York.

Inizialmente commercializzato come "Fresatrice verticale", lo strumento veniva all’epoca venduto per 995 dollari.

Divenne così famoso che da quel momento in poi quel tipo di macchinario fù semplicemente denominato "Bridgeport."

 

Dopo la metà dagli anni sessanta, con la deindustrializzazione la società  inizia un lungo cammino di ripetuti cambi di proprietà e di sedi operative.

  

Sino ad arrivare nel 2002, quando la nuova proprietà Hardinge Inc. , pur mantenendo il marchio Bridgeport sotto il suo controllo, ne sposta però la sua produzione dalla città di  Bridgeport (Conneticut), alla città di  Elimra (New York) .

La Bridgeport è ancora oggi un’importante società che opera in tutto il mondo, ledaer nel campo delle macchine fresatrici e quotata in borsa al NASDAQ dal 1995 .

 

Dopo questa lunga premessa sulla Società Bridgeport Co., è bene ricordare che già dai primi del 900, la cittadina di Bridgeport era un grande polo industriale, dove vi era guarda caso anche il colosso denominato General Electric, che all’epoca produceva molti strumenti connessi con il mondo delle comunicazioni.

Un connubio che potrebbe giustificare il perché la Bridgeport, tra le sue innumerevoli produzioni di inizio secolo, si è anche prodigata nel produrre un tasto semiautomatico.

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Il rapporto tra Horace Martin e la città di Bridgeport.

 

 

 

Nella città di Bridgeport vi passò anche Horace Martin, fondatore prima della U.E.M. e poi della Vibroplex.

 

Agli albori della sua attività 1902 Martin si recò nella città di Bridgeport, reclutato come assistente tecnico da Walter Phillips presso la ditta Graphophone di Breidgeport.

 

Martin e Phillips lavorarono anche ad un progetto di telegrafia automatica che fu promosso con il nome di Telegrafo Morse Automatico "Phillips".

 

Martin all’epoca era già un telegrafista noto per le sue alte capacità ed aiutò Phillips a promuovere il nuovo sistema automatico di trasmissione, è bene precisare che non ci si riferisce al ben noto Autoplex, ma ad un trasmettitore automatico di analoghe dimensioni di una macchina da scrivere.

 

Nel Marzo del 1902 Martin si recò’ ad Atlanta per presenziare come giudice di gara ai Tornei dei Telegrafisti Americani e con l’occasione diede una dimostrazione del nuovo sistema "Phillips".

 

Fu proprio in questo periodo trascorso a Bridgeport che Martin si dedicò completamente i suoi studi ed esperimenti sui trasmettitori automatici ed avendo occasione di verificarne direttamente i successi e le relative richieste, decise che era arrivata l’ora di sviluppare una macchina semiautomatica portatile per la trasmissione del morse, senza alcun ausilio, una macchina in grado di evitare al Telegrafista un aggravio di lavoro, contrastando la causa principale del glass-arm o crampo del telegrafista.

 

Nacque di lì a poco l’Autoplex, il primo tasto semiautomatico elettromeccanico al mondo.

Quello che si vuole evidenziare è che la città di Bridgeport  non era solo un riferimento per l’industria pesante Americana, ma fungeva anche come un volano attrattore per tutte le nuove e rivoluzionarie attività industriali dell’epoca.

 

Qui Martin ideò il suo primo progetto, dando una svolta essenziale alla trasformazione ed al progesso del settore telegrafico profesionale.

 

  

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Il Bridgeport Bug.

 

http://w1tp.com/7805a.jpg

Per una serie di eventi, sono venuto in possesso, ma non in via diretta, di questo particolare tasto appartenuto diversi anni fa al Prof. Tom Perera W1TP.

Il Bridgeport bug è descritto proprio nelle pagine del museo virtuale curato dal Prof. Perera, si tratta del tasto n.7805, visibile anche sul sito del Prof. Perera

 

http://w1tp.com/7805b.jpg

 

Questo è quello che troverete scritto nel suo sito:

” This is a very nicely made bug that carries the name: BRIDGEPORT BUG stamped on the vibrating lever. The bug is exceptionally heavy, nicely made, and most of the original plating is intact. It shows some similarities to bug 7808 which is known to have come from England. We are looking for more information about this bug.”

 

http://w1tp.com/7805c.jpg

Appena il tasto mi è arrivato a casa ho notato subito la forte somiglianza con il tasto esposto nel sito del Prof. Perera, ma non riuscivo però a riscontrare a colpo d’occhio le scritte “Bridgeport” stampate sul pendolo. Ho quindi scritto al Prof. Perera se poteva aiutarmi a riconoscere il tasto e se poteva fornirmi qualche informazione in più su questa limitata produzione.

Il Prof. Perera, come suo solito, mi rispose abbastanza velocemente invitandomi in primis a verificare bene con l’ausilio di una luce il pendolo per riscontrare la scritta sul pendolo, confermandomi nel contempo che grazie alle foto inviategli era riuscito a verificare che era proprio il tasto appartenuto a lui anni prima.

 

 http://w1tp.com/7805h.jpg

 

Mi confermò anche che sul suo sito doveva aggiornare le ultime novità su questo tasto, che non risultava di fattura inglese come si ipotizzava all’inizio, ma che, grazie all’aiuto di un altro collezionista, erano riusciti ad arrivare alla conclusione che il tasto è stato prodotto proprio dalle omonime officine Bridgeport, ora famose per le ottime fresatrici a “C”.

Aggiungendo che si ipotizza vi possa essere anche un'altra copia prodotta, ma che salvo smentite sembra essere l’unica testimonianza arrivata noi oggi.

A fronte di queste ultime novità, ed al fine di poter certificare le informazioni raccolte su questa particolare produzione ho provato a contattare direttamente la Bridgeport Co. per sapere se nei loro registri di produzione vi sono delle info relative a questa produzione ?

Purtroppo la Bridgeport ha cambiato diverse sedi e proprietà nel corso dello scorso secolo e ad oggi non hanno un registro storico delle produzioni relative a quel periodo ormai remoto, inoltre nel periodo in cui La Bridgeport si trovava nell’omonima città, aveva una produzione ricca e fiorente che spaziava su vari campi produttivi e molte commesse venivano date in “outsourcing” ad altre aziende e quindi relativamente alla produzione di questo tasto l’attuale Bridgeport non ha alcuna informazione da poter aggiungere.

Si può quindi ipotizzare che il tasto non sia mai entrato in produzione rimanendo solo un prototipo di un progetto che poi non ha avuto corso al livello produttivo.

 

 

Come si presenta meccanicamente il Bridgeport e come opera ?

Il Bridgeport, già a prima vista si presenta come un tasto non comune, ha una design retrò ereditato dall’età di produzione, stimata intorno ai primi anni 20.

Una Base extrapesante in acciaio verniciata di color nero liscio.

http://w1tp.com/7805e.jpg

 

L’impianto meccanico è grande, per dare un ordine di grandezza, prendendo a riferimento un blu-racer, direi un buon 35% più grande.

Ho preso a riferimento il blu-racer, perché il rapporto lunghezza/larghezza della base mantiene più o meno i medesimi rapporti.

Per queste generose dimensioni, l’ho sopranominato “long Jhon”.

Come opera ?

Ha un ampia versatilità di utilizzo che si gioca con lo scorrimento del suo unico peso.

Se regolato a dovere dà il suo meglio alle basse velocità, riesce a scolpire ogni singolo punto.

Può essere il classico bug “da passeggiata serale” apprezzato di sicuro dagli amanti del qso serale, ciabatte sigaro un bicchierino di scotch torbato e via ….

Un’ultima cosa.

Come indicava il Prof. Perera, vi potrebbe essere l’eventualità che qualcuno possieda un’altro bug gemello di questo.

Se così fosse, vi prego di contattarmi.

73 de Claudio.

Febbraio 2014

 

 

Ringraziamenti:

Prof. Tom Perera W1TP, per la pazienza di avermi coadiuvato nel ricercare le informazioni su questo Bridgeport Bug.

  

Immagine d’epoca di una parte del polo Industriale di Bridgeport.
Immagine d’epoca di una parte del polo Industriale di Bridgeport.

Bridgeport Bug vista Laterale
Bridgeport Bug vista Laterale
Bridgeport Bug - particolare del contatto dei punti consumato.  A dimostrazione che anche se un prototipo, chi lo ha conservato per questi lunghi anni è stato di sicuro un telegrafista attivo.
Bridgeport Bug - particolare del contatto dei punti consumato. A dimostrazione che anche se un prototipo, chi lo ha conservato per questi lunghi anni è stato di sicuro un telegrafista attivo.
Bridgeport Bug a confronto con un Martin Vibroplex per determinare l'effettiva grandezza.
Bridgeport Bug a confronto con un Martin Vibroplex per determinare l'effettiva grandezza.